08/02/15
Studio italiano conferma potere antiage della proteina Creb1. Si produce se si assumono meno calorie. Pił salute per la gente e anche per il pianeta.
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ARCHEOLOGIA: ITALIANO SCOPRE MATTONI PIU'ANTICHI STORIA
(AGI) - Paestum (Salerno), 23 novembre - L'edificio di mattoni
piu' antico del mondo e' stato scoperto quest'anno da un
archeologo italiano, Lorenzo Nigro, a Gerico: risale a dieci
millenni e mezzo fa, ossia al periodo neolitico pre-ceramico
(prima, cioe', che si fabbricassero oggetti di terracotta). "E'
il muro di una torre circolare, costruito con mattoni crudi,
con paglia e fango", ha rivelato Nigro in uno dei convegni
della Borsa Mediterranea del turismo Mediterraneo, conclusasi
ieri sera a Paestum; "E' il primo caso di architettura
modulare, con i mattoni montati a corsi alterni, che hanno la
forma di un filone di pane e sono tenuti insieme da una malta
di cenere e fango". Non era un edificio abitativo, ha spiegato
Nigro, che ha diretto la missione dell'Universita' "La
Sapienza" di Roma la cui ultima campagna di scavo sul posto si
e' conclusa lo scorso aprile; la torre ed il muro cui era
collegata fu costruita a scopo chiaramente difensivo. E questo
e' un enigma (e non l'unico, sottolinea l'archeologo italiano),
perchi non si capisce contro chi quell'antichissima popolazione
dovesse difendersi In quel medesimo sito lo scavo ha restituito
un teschio sepolto ritualmente 9.000 anni fa e, in un
giacimento funerario un po' meno antico, sono stati rinvenuti
altri teschi separati dal corpo, modellati e raggruppati, con
un rituale il cui significato e' per ora incomprensibile ma che
rivela un culto degli antenati. E' la testimonianza piu' antica
di una sorta di divinizzazione dei defunti, e di un culto che,
per la prima volta nel neolitico, si discosta dal culto
primigenio della Dea Madre. Accanto al teschio era deposto un
microlito, ossia una pietruzza che a quell'epoca equivaleva ad
una rudimentale moneta: "Quel sassolino - racconta Nigro - ci
ha fatto pensare alla monetina che nell'antichita' classica si
lasciava nella bocca del defunto, perchi potesse pagare il
traghettatore nel mondo dell'oltretomba". La prima
frequentazione umana documentata del sito risale a dodici
millenni fa, attorno alla sorgente di Ain es-Sultan (la biblica
sorgente di Eliseo), e la comunita' che vi si insedio' fu una
delle prime a fondare la propria sussistenza sull'agricoltura.
 
Gli scavi hanno prodotto risultati eccezionali, portando allal
luce testimonianze del substrato storico della citta' che oggi
si chiama Tell es-Sultan (la collina del sultano), confermando
Gerico come primo insediamento urbano costruito dall'uomo. Nel
corso dei millenni successivi la citta' prese il nome Ruha, ad
opera dei Cananei (in biblico Yeriho, e l'attuale nome arabo e'
Ariha), nome rivelato finalmente - spiega Nigro - da
un'iscrizione in geroglifico. Quest'anno stesso la missione di
scavo di "La Sapienza" ha fruttato scoperte che accrescono le
conoscenze anche sulla citta' nell'eta' del bronzo (3000-1550
a.C.) e, in particolare, nella doppia cinta muraria del Bronzo
antico (2700-2350 a.C.) sono state portate alla luce tracce
evidenti di una violentissima conflagrazione che distrusse
quella cultura. "L'autore del racconto biblico sulla conquista
di Gerico da parte di Giosui (la sua scrittura risale al sesto
secolo a.C.) - secondo l'archeologo italiano - poti dunque
ispirarsi alla presenza di rovine che alla sua epoca erano
ancora visibili fuori terra, riconducibili ad un evento
distruttivo del terzo millennio".

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